COMPAGNIA SAMOVAR
A volte nella vita capita di incontrare qualcuno, guardarlo e riconoscersi. Riconoscere la stessa passione, la stessa voglia di mettersi in gioco, la stessa voglia di condivisione. Le strade di Nicola, Enrico, Alice, Paola, Martina e Rita si sono incrociate a teatro e sul palcoscenico loro si sono riconosciuti; per questo, nella torrida estate del 2022, hanno deciso di creare uno spazio dove incontrarsi e coltivare ciò che avevano in comune: l’amore per il teatro. Nasce così la Compagnia del Samovar, che ha poi aperto le porte anche a Sabrina, Silvia, Lina, Carlo e Alessio. Persone diverse, vite diverse, età diverse (dai 14 ai 50!) ma stessa passione, alimentata dalla grande dedizione e dalla straordinaria competenza del loro regista Nicola Adobati. Il nome Compagnia del Samovar potrebbe suonare alquanto singolare per una compagnia di camuni, ma è un omaggio al loro primo lavoro: l’adattamento del celebre testo “Il Gabbiano” di Anton Čechov. L’arzigogolato bollitore, onnipresente nei testi del drammaturgo russo, è diventato il totem della neonata compagnia. Sono tante le cose che bollono in pentola (o sarebbe meglio dire: nel samovar!): dal riadattamento di grandi classici del teatro all’interpretazione di testi contemporanei, dalle letture durante eventi culturali ai progetti di beneficenza, senza dimenticare la Commedia dell’Arte (vi dice qualcosa il nome Arlecchino?), fiore all’occhiello della storia teatrale italiana. Nell’ultimo anno la realtà è ulteriormente cresciuta grazie al progetto delle Cene con Delitto e ai tanti corsi aperti da Teatro Folli Idee, curati dei membri della Compagnia. Tutte queste proposte hanno un aspetto in comune: vogliono parlare al cuore di tutti.
“Il samovàr è la cosa russa più indispensabile in tutte le catastrofi e disgrazie, specie in quelle orribili, improvvise e straordinarie”.
F.M. Dostoevskij